Gela. Non ha trovato soluzione la vicenda relativa al trasporto disabili. La Commissione consiliare Sanità è contraria alla scelta dell’amministrazione che ha stabilito una quota di compartecipazione da parte dell’utente per il servizio di trasporto facoltativo verso il posto di lavoro e le strutture ricreative, in assenza di un regolamento comunale.
“Visto così – scrive Virginia Farruggia, presidente della Commissione – sembrerebbe una richiesta di buon senso, visto le carenti casse comunali, e sembrerebbe pure una pretesa esagerata da parte degli utenti avere un servizio gratuito per raggiungere il proprio posto di lavoro o peggio un luogo ricreativo, come se al diversamente abile non fosse concesso uscire per svago come un qualsiasi normodotato. La prospettiva cambia se il tema lo si affronta a più ampio raggio, partendo, infatti, dal presupposto che lo stato deve garantire pari opportunità a tutti i cittadini Italiani, per Costituzione”.
“Allo stesso modo il Comune dovrebbe garantire al diversamente abile pieno accesso, così come il normodotato, al servizio di trasporto pubblico (Ast), garantendo autobus accessibili a tutti. Invece a Gela, non esistendo autobus adeguati, gli utenti sono costretti a rivolgersi al comune, pagando un costo più elevato rispetto ad un normale biglietto Ast. Questo comporta un aggravio di spesa sia per le casse comunali che per il cittadino. La Commissione ritiene, pertanto, che l’amministrazione debba prodigarsi a trovare soluzioni per tutte le categorie, soprattutto se categorie protette, anziché arroccarsi in posizioni assolutiste che di certo non aiuteranno le casse comunali, ma produrranno ricorsi che genereranno impegni spesa che non ci possiamo permettere”.
La Commissione ritiene necessario un regolamento comunale per tutto il servizio e che approfitti del lavoro che si sta facendo sul Piano Urbano della Mobilità sostenibile. Altri finanziamenti regionali, sono tornati al mittente perché non spesi in tempo dalle amministrazioni. “I soldi arrivano ma non vengono spesi, mentre tutto ciò che è progettazione di mega opere resta all’ombra dei cittadini”.