Le carte carburante dell’azienda per rifornire le loro auto, quattro a processo

 
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Gela. Per i pm della procura, avrebbero utilizzato le carte carburante di un’azienda ittica locale per rifornire le proprie auto. L’ammanco finale avrebbe toccato i sessantamila euro. Il giudice Tiziana Landoni ha aperto il dibattimento a carico di due dipendenti dell’azienda e dei titolari di altrettante stazioni di servizio della città. In base alle accuse, ci sarebbe stato un accordo tra i quattro, finalizzato proprio all’uso delle carte carburante che, formalmente, dovevano servire solo alle esigenze aziendali. I quattro, dopo il rinvio a giudizio, si sono presentati dal giudice. Questo è il primo blocco di testo

I quattro a processo. Hanno sempre contestato le accuse, così come i loro legali, gli avvocati Tommaso Vespo, Emanuele Maganuco, Joseph Donegani e Giuseppe Purpura. Gli allora dipendenti della società impegnata nel commercio all’ingrosso di prodotti ittici hanno ipotizzato, invece, un eventuale raggiro orchestrato dai titolari delle stazioni di servizio. I primi testimoni verranno sentiti a settembre.

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