Secondo giorno consecutivo di protesta per gli operai della Turco Costruzioni. Questa mattina, lavoratori davanti ai tornelli della raffineria Eni di contrada Piana del Signore. L’intero indotto della fabbrica si è fermato, a sostegno della mobilitazione degli edili che protestano contro i continui ritardi nel pagamento di stipendi ed indennità. Nelle ultime ore, è stata ufficializzata la convocazione di tutte le parti in prefettura, a Caltanissetta. Richiesta avanzata dai segretari provinciali di Fillea, Filca e Feneal. Per sindacati e lavoratori, la protesta andrà avanti finché i lavoratori non riceveranno anche “l’ultimo centesimo” dovutogli dalla proprietà.
I vertici dell’azienda hanno già confermato quarantuno licenziamenti e trenta contratti a termine che non verranno rinnovati. Mancherebbero commesse di lavoro tali da assicurare l’impiego di tutti i centocinquanta dipendenti. Gli operai, adesso, temono per il loro più imminente futuro occupazionale, in una raffineria che sta attraversando una fase di riconversione a green. Al momento, tra i settori che fanno più fatica, c’è sicuramente l’indotto edile dello stabilimento Eni. In prefettura, sono stati convocati anche i vertici della multinazionale.