Gela. I sindacati degli edili stanno con i lavoratori della Turco Costruzioni che, da questa mattina, hanno deciso di presidiare i tornelli d’ingresso della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore. I lavoratori sono stanchi di attendere stipendi arretrati, cassa edile e indennità che gli spettano. Le segreterie provinciali di Fillea, Filca e Feneal confermano che il prossimo 6 febbraio la vicenda verrà affrontata in prefettura, a Caltanissetta.
La protesta degli operai. “Abbiamo la consapevolezza di una situazione molto difficile che da venticinque anni vive l’indotto – dicono Francesco Cosca, Francesco Iudici e Dathan Di Dio – da oltre sei mesi si susseguono gli incontri con i vertici di Turco Costruzioni. Ci siamo più volte confrontati ed in parte abbiamo ottenuto il salario maturato, oltre alla cassa edile. Da giorni, il sindacato ha preso atto dell’aumento delle difficoltà ed ha subito allertato la prefettura che nel condividere le rivendicazioni dei lavoratori ha convocato le parti, inclusa Eni. Bisognerà comprendere le prospettive lavorative dei quarantuno operai destinatari dei licenziamenti. È utile ricordare che in questi decenni abbiamo affrontato tante vertenze in ogni cambio di appalto, senza dimenticare le inchieste giudiziarie che hanno generato, anche nell’arco di appena ventiquattro ore, l’esclusione di aziende. Siamo convinti che oggi dobbiamo raggiungere lo stesso obiettivo”. Gli edili ribadiscono che le protesta proseguirà fino “all’ottenimento dell’ultimo centesimo”.