Gela. Non è in condizioni di testimoniare. Nonostante la videoconferenza internazionale, salta l’esame dell’ex fidanzata di Salvatore Cilio, previsto davanti ai giudici della Corte d’Assise di Caltanissetta. Cilio e il fratello Giuseppe sono accusati dell’omicidio dell’allora ventiduenne Orazio Sotti, freddato davanti al garage della sua abitazione di Fondo Iozza. Per i pm della procura, in dibattimento rappresentati dal sostituto procuratore Eugenia Belmonte, i due fratelli niscemesi avrebbero organizzato la spedizione di morte, con l’obiettivo di punire Sotti, che aveva intrattenuto relazioni sentimentali con le loro fidanzate del tempo. Le condizioni della testimone hanno spinto il pm a chiedere di acquisire le dichiarazioni già rese dalla donna in fase di indagine. Una richiesta, alla fine accolta dai giudici, che è stata contestata dai legali di difesa, gli avvocati Salvo Macrì e Luigi Cinquerrui, che hanno considerato irrituale la “mossa” dell’accusa.
Le dichiarazioni, però, sono state acquisite e in aula si tornerà già venerdì, per sentire un’altra testimone. Parti civili, con l’avvocato Giuseppe Cascino, sono invece i familiari del giovane ucciso.