Gela. Sette anni di reclusione, in primo grado, perché ritenuti presunte menti di una vastissima coltivazione di marijuana, scoperta in contrada Feudo Nobile. Il verdetto è stato impugnato, davanti ai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta, dai legali di difesa di Mario Falcone e Rosario Giannone. Gli avvocati Salvo Macrì e Fabrizio Ferrara hanno ottenuto la riapertura dell’istruttoria dibattimentale e, in aula, è stato sentito un altro dei poliziotti che effettuò gli appostamenti nella zona.
Per i difensori, la presenza dei due imputati nei pressi dell’area della piantagione non giustificherebbe le accuse mosse. Così, le difese hanno ulteriormente approfondito gli esiti investigativi, anche in giudizio. In aula, si tornerà a marzo e in quell’occasione dovrebbe arrivare la decisione dei magistrati nisseni.