Gela. Se nel centrosinistra locale, con in testa i dem, il vero dilemma sarà per chi votare (con le scelte romane che hanno scontentato praticamente tutti), nel centrodestra la “nomination” ricevuta dal forzista Pino Federico potrebbe mettere d’accordo l’intero fronte, compresi quelli più restii. Insomma, nel collegio uninominale per la Camera, l’ex deputato regionale potrebbe fare la parte del leone, almeno a livello di voti. “Il centrodestra è compatto – dice proprio Federico – al di là dei nomi, la coalizione è forte e ci sono i numeri giusti”. Anche quelli che Federico avrebbero preferito metterselo alle spalle sembrano intenzionati a non tirarsi indietro. Vogliono pesare la stazza di un centrodestra che, Federico a parte, sta già guardando alle amministrative e a Palazzo di Città. L’ex deputato regionale appare sicuro del fatto suo e, probabilmente, ha detto sì alla chiamata perché ha capito che i rivali del centrosinistra stavano consumando l’ultima guerra interna.
Il centrodestra vuole diventare una “corazzata”. “E’ stata una scelta del partito – spiega ancora – non ho pensato a passi indietro e sono sicuro che il centrodestra locale sarà in grado di sostenere la sfida”. Un centrodestra compatto rischia, seriamente, di tirare la corsa a Federico, che già alle regionali, al netto della concorrenza interna del deputato regionale Michele Mancuso, ha dimostrato di essere ancora una macchina da voti, portando Forza Italia a diventare il primo partito in città. C’è già chi ha fatto, pubblicamente, l’endorsement pro-Federico, come il consigliere comunale Salvatore Sammito, e chi gli ha dato il via libera dopo un faccia a faccia, che ha preceduto l’investitura forzista alla Camera. L’ex deputato regionale, a torto o a ragione, continua ad essere il leader del centrodestra locale, non fosse altro per i voti che riesce ancora ad attirare. La coalizione locale, a questo punto, si mette definitivamente in gioco e i voti incassati da Federico diranno molto del peso effettivo dell’intero blocco, senza dimenticare le preferenze “pirata” che potrebbero arrivare addirittura dal centrosinistra.