La “guerra” dem, i gelesi all’assemblea degli scontenti: Di Cristina, “non lasciamo il Pd”

 
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Percentuali sempre più basse ma Di Cristina difende l'intesa con Greco

Gela. L’ex sindaco Angelo Fasulo, dopo l’investitura dem, ha detto no alla candidatura al Senato, ma non basta. I “ribelli” dei territori, a cominciare dai democratici gelesi, si sono già datti appuntamento per domani pomeriggio a Caltanissetta. Si guarderanno in faccia per decidere il da farsi. La riconferma alla Camera della “sgradita” Daniela Cardinale e la candidatura dell’Udc Grazia Augello nel collegio uninominale sono affronti politici che pesano, e non poco, sugli assetti interni al Pd provinciale. L’assemblea convocata per domani, l’hanno già ribattezza #NoPotentati e #Pdavvero, con tanto di hashtag d’ordinanza, tanto per far capire quale sia l’antifona. Il segretario cittadino dem Peppe Di Cristina, però, ci tiene a mantenere le apparenze. “Noi voteremo Pd – dice – siamo già impegnati in una battaglia contro le destre. Lasciare il partito? Non ci pensiamo proprio”. E’ chiaro, però, che le scelte varate a Palermo e Roma hanno scontentato tutti, a cominciare da quelli che per settimane hanno chiesto il coinvolgimento dei territori. Difficilmente, i dem locali si danneranno l’anima in campagna elettorale per la figlia di Salvatore Cardinale e per un esponente dell’Udc nisseno.

L’assemblea “contro”. “Non rinnego affatto la battaglia condotta in queste settimane – spiega ancora Di Cristina – sono convinto che nella scelta dei candidati ci siano stati degli errori e sarò domani a Caltanissetta per partecipare ad un’assemblea che, credo, sarà piuttosto affollata”. Il Pd locale, dopo i tanti voti persi alle regionali, con Giuseppe Arancio (sponsorizzato proprio da Di Cristina&Co.) che è comunque riuscito a prendersi il posto all’Ars, alle politiche di marzo, con questi presupposti, rischia un’imbarcata clamorosa, soprattutto dando uno sguardo, neanche troppo attento, ai numeri del centrodestra e del Movimento cinque stelle. Probabilmente, l’ex sindaco Angelo Fasulo, che ha detto no “per ragioni personali”, ha comunque capito che all’uninominale avrebbe avuto ben poche sponde politiche nel Pd. “Una cosa è certa – conclude Di Cristina – dopo il 4 marzo, il nostro partito locale avrà ancora un deputato regionale e un segretario cittadino. Non so, invece, quali saranno i risultati con queste scelte”. Insomma, i dem locali preferiscono la diplomazia e i loro voti se li terranno stretti, magari in vista di occasioni migliori.

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