Carenze al Pronto soccorso, arrivano 6 medici ma l’Asp non li paga da 5 mesi

 
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Gela. Hanno accettato di indossare il camice bianco per colmare la carenza di organico al Pronto soccorso ospedaliero ma il management non li paga ormai da cinque mesi. Il debito accumulato da sei medici incaricati, da settembre dello scorso anno, ammonta a circa 80 mila euro. Al di là dell’aspetto economico, pesa l’atteggiamento del direttore generale che ha sempre palesato la difficoltà a coprire gli organici denunciando “la scarsa propensione dei sanitari a lavorare per l’ospedale Vittorio Emanuele di via Palazzi”.
Anche per questo motivo stridono i due solleciti inoltrati, e ignorati, alla direzione dell’Asp di Caltanissetta, capeggiata dal manager Carmelo Iacono e composta da Marcella Santino (direttore sanitario) e Alessandro Mazara (direttore amministrativo).

Per il direttore generale queste decisioni potrebbero avere un effetto domino sulla sua conferma alla guida della sanità del territorio nisseno al vaglio del neo governo regionale a febbraio.
Perché le mancate risposte ai solleciti potrebbero indurre i sei medici a ricorrere alle vie legali contro l’Asp di Caltanissetta per recuperare quanto maturato e regolarmente approvato. Un percorso noto, quasi un rituale tra le corsie dell’ospedale del rione Caposoprano, diretto da Luciano Fiorella, come dimostrano le sentenze sfociate in lauti rimborsi corrisposti a dipendenti. Tra tutti quelli che si erano improvvisati addetti al servizio di portineria per sopperire al ridimensionamento del contratto relativo alla vigilanza armata.
Queste metodologie, cosi diffuse anche grazie all’assordante silenzio delle sigle sindacali di categoria, sono diventate quasi una prassi per l’azione dell’attuale management. Non a caso nessuno si è opposto al placet di mobilità garantito a neo medici assunti per colmare le carenze al Pronto soccorso ma subito trasferiti presso altri ospedali, compreso quello del capoluogo nisseno.
La lista dei servizi precari resi all’ospedale negli ultimi anni sembra essere aumentata e comprende anche il delicato trasferimento degli ammalati tra gli ospedali del distretto sanitario a sud della provincia di Caltanissetta. In quest’ultima circostanza la minore presenza di autisti e ambulanze viene colmata con contratti di prestazioni straordinarie sanciti con associazioni che operano nel comparto sanità.

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