Gela. Un possibile investimento sul fotovoltaico, da destinare all’agricoltura, saltato per i ritardi nell’iter procedimentale avviato alla Regione. Quasi tre anni, prima che venissero rilasciate tutte le autorizzazioni, tanto da far perdere al gruppo Eco Agri anche il treno del secondo conto energia, ovvero soldi che avrebbero assicurato posti di lavoro. Era questo il programma messo su dal gruppo imprenditoriale, intenzionato a realizzare due impianti, in terreni già acquistati nella zona di contrada San Leo. Una sorta di piccolo “Ciliegino”, il maxi investimento della cooperativa Agroverde, del tutto naufragato e non per i ritardi degli uffici regionali. Saltato l’investimento, gli imprenditori si sono rivolti ai giudici del Tribunale amministrativo di Palermo, chiedendo di essere risarciti. I loro legali hanno stimato un danno da oltre 150 milioni di euro, compresa la perdita per la produzione mai avviata. I magistrati amministrativi del Tar, però, non entrarono nel merito del ricorso, ritenendo trascorsi i termini per richiedere l’eventuale risarcimento e disponendone l’irricevibilità.
L’investimento fallito. I legali degli imprenditori, però, hanno impugnato quella decisione e, adesso, c’è un primo verdetto favorevole dai magistrati del Consiglio di giustizia amministrativa. In secondo grado, è stata ribaltata l’interpretazione fornita dal Tar palermitano. Per i giudici del Cga, quel ricorso va valutato nel merito, dato che i termini per la richiesta di risarcimento non sarebbero stati affatto prescritti. Un “ribaltone” che porterà la vicenda giudiziaria di nuovo davanti al Tar palermitano. I legali degli imprenditori hanno chiamato in giudizio tutti gli assessorati che gestirono il dossier dell’investimento Eco Agri. La lunga sentenza emessa dal Consiglio di giustizia amministrativa annulla la decisione di primo grado e rinvia nuovamente gli atti proprio al Tribunale amministrativo. Quindi, anche la richiesta di un maxi risarcimento è ancora tutta da valutare. Le motivazioni della sentenza sono state pubblicate dalla Corte nelle scorse ore e rese note, insieme all’intero contenuto del verdetto.
Sarebbe bellissimo e giustizievole in caso. Di vittoria da parte degli imprenditori che a pagare fossero gli assessori in questione e non come sempre accade ; il popolo