Gela. I trentadue milioni di euro delle compensazioni Eni, che ancora attendono di essere integralmente spesi, sono al centro di nuove verifiche. Questa volta, i consiglieri comunali della commissione sviluppo economico hanno acceso i riflettori sugli accordi attuativi, quelli firmati dall’ex presidente della Regione Rosario Crocetta e dal sindaco Domenico Messinese. In sostanza, si tratta delle schede che tracciano gli aspetti tecnici di tutti i progetti che dovrebbero essere finanziati con i soldi del cane a sei zampe. Negli scorsi giorni, il presidente della commissione Luigi Di Dio e gli altri componenti Sandra Bennici, Salvatore Scerra, Anna Comandatore e Simone Morgana hanno avviato approfondimenti non solo sul contenuto materiale dei progetti ma anche sulle dotazioni finanziarie. I soldi dell’Eni serviranno agli interventi per il porto rifugio, a quelli per gli spazi da destinare alla nave greca, a cercare di rianimare il sistema turistico e archeologico locale, agli interventi nelle periferie, addirittura anche ad un piano di rifacimento delle facciate degli edifici e di incentivazione all’efficientamento energetico. Non manca neanche il progetto, ribattezzato Macchitella Lab, che prevede proprio una partecipazione diretta di Eni, a cominciare dalla ristrutturazione dell’ex casa albergo, destinata a diventare uno spazio di coworking e per le start up innovative. Nell’elenco degli impegni finanziari, spuntano le somme, circa due milioni di euro, da dare in dote alla Fondazione di Comunità, ancora dai contorni piuttosto confusi, e quelle che verranno incanalate nel filone dell’Agenda Urbana. Totale, trentadue milioni di euro, i soldi che Eni ha messo sul piatto dopo la decisione di riconvertire a green la fabbrica di contrada Piana del Signore, stoppando il ciclo della lavorazione di idrocarburi.
Le verifiche in commissione. “Stiamo verificando scheda per scheda – dice Di Dio – e, credo, che un confronto vada fatto anche con l’amministrazione comunale. Il vicesindaco Simone Siciliano verrà in commissione dopo l’incontro ministeriale sull’accodo di programma, che è slittato per ben due volte”. Da mesi, ormai, i trentadue milioni delle compensazioni sono tema di scontro, anche politico. Dovrebbero servire a rilanciare una parte del tessuto economico locale, ma ad oggi ben poco si è mosso.