Gela. Sarà necessario effettuare ulteriori approfondimenti, volti all’accertamento dell’eventuale pericolosità sociale della quarantaduenne Giuseppa Savatta. Il giudice dell’udienza preliminare Paolo Fiore, così, ha disposto un supplemento della perizia già redatta dai tre esperti scelti per valutare le condizioni mentali della donna, che nel dicembre di due anni fa uccise le piccole figlie, Gaia e Sofia Trainito. Le bambine, oramai senza vita, vennero ritrovate dai primi soccorritori all’interno dell’appartamento di famiglia in via Passaniti, nel cuore del centro storico. Giuseppa Savatta, difesa dagli avvocati Pietro Pistone e Maria Luisa Campisi, deve rispondere del duplice omicidio ed ha già scelto il rito abbreviato, autorizzato dal gup. Lo stesso magistrato, però, sembra intenzionato a valutare, in maniera ancora più approfondita, se sussistano le condizioni per accertare la pericolosità sociale della donna, arrestata dalle forze dell’ordine già all’interno dell’abitazione di via Passaniti.
La perizia. In fase di incidente probatorio, dopo il deposito della perizia, il pool di esperti ha escluso che la quarantaduenne fosse capace di intendere e di volere al momento dei fatti. Conclusioni che potrebbero pesare, e non poco, sul verdetto finale che verrà pronunciato dal gup. Il padre delle bambine uccise e i familiari sono parti civili, con gli avvocati Flavio Sinatra e Giovanni Giudice, che stanno seguendo tutte le fasi del procedimento, fin dall’avvio delle indagini. In aula, per affrontare le conclusioni dei periti, legate all’eventuale pericolosità sociale dell’imputata, si tornerà a fine marzo.