Caltanissetta. La possibile candidata del Pd alle politiche, per lei sarebbe una riconferma, difesa a spada tratta dagli esponenti di Sicilia Futura. L’Unione provinciale di Caltanissetta dei futuristi si schiera ufficialmente con Daniela Cardinale, figlia del leader di Sicilia Futura Salvatore. Lo fa in una fase molto delicata e dopo la “rivolta” dem contro le candidature calate dall’alto, a cominciare proprio da quella della deputata uscente Daniele Cardinale. “L’onorevole Daniela Cardinale è alla sua terza candidatura e, giusto nella sua ultima esperienza, non si fece imporre dall’alto, semmai dal basso, mettendoci la faccia e scendendo palesemente in campo, conquistando la fiducia di iscritti e simpatizzanti testimoniata dalla vittoria alle apposite primarie del Pd – si legge in una nota dell’Unione provinciale di Sicilia Futura – il che ne legittima inconfutabilmente l’autorevolezza. In secondo luogo, è la deputata uscente del collegio. Una constatazione pacifica. Ineccepibile. Un dato di fatto incontrovertibile. Una circostanza indiscutibile, a fronte della quale non esistono, nè possono esistere, argomenti plausibili che possano giungere, addirittura, a metterne in discussione l’inclusione nel novero delle tre potenziali candidature di genere, cioè femminili, nella lista plurinominale di collegio. Chi e come può spiegare all’elettore, l’esigenza di negargli la possibilità di valutare l’operato della deputata uscente del collegio, estromettendola dalle tre candidature femminili? E’ una pretesa vuota, a parte l’ingiustificabile ostilità che la riempie. E’ un qualcosa di irragionevole, per non dire paradossale”. La posizione di Sicilia Futura è sposata anche da diversi esponenti dem dell’area renziana, a riprova, stando ai futuristi, di un chiaro binomio politico con la squadra dei democratici. I futuristi intervengono a difesa della Cardinale nelle stesse ore in cui i dem celebrano la direzione regionale, che servirà a fare chiarezza proprio sulle candidature in vista di marzo.
Le candidature. “Sin dalla sua nascita ed ogni qual volta sia stata indotta dalle situazioni a farlo, Sicilia Futura ha sempre chiarito di avere una sua precisa identità politica a livello regionale, che si traduce in simbiosi con il Pd a livello nazionale – si legge ancora nella nota – è assodato, stranoto. Oramai lo sanno tutti, pure i bambini. Se in un’ottica maggioritaria propria del collegio uninominale, consideriamo il risultato del Partito Democratico nel collegio nisseno alle scorse regionali, il che significa non cinque anni fa ma l’altro ieri praticamente, il Pd ha perso oltre 5 mila voti rispetto alle precedenti regionali, attestandosi poco sopra i 10.000 voti, con perdita netta di ben cinque punti percentuali, passando dal 15 per cento al 10 per cento, mentre Sicilia Futura ha ottenuto 7.400 voti, con oltre il 7 per cento. Se vogliamo allargare la prospettiva in termini proporzionali al collegio agrigentino ed a quello trapanese, quest’ultimo parzialmente coinvolto dal collegio plurinominale alla Camera, il trend è lo stesso. Il Pd con Sicilia Futura non perde. Anzi, è proprio il contrario e ci guadagna”. I futuristi stanno con la figlia del leader e adesso la parola finale spetta al Pd, che invece deve fare i conti con la “rivolta” interna, che ha nella dirigenza gelese dem una delle forze più convinte.
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