“Non andava licenziato”, la banca dovrà risarcire e reintegrare il dipendente

 
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Gela. Era stato licenziato per giusta causa da un istituto bancario che a Gela ha due filiali per aver concesso un finanziamento senza il visto della direzione della filiale. A distanza di un anno il tribunale ha dichiarato illegittimo quel licenziamento ed ha disposto non solo il reintegro del dipendente.

Il bancario, difeso dai legali Emanuele Maganuco e Giuseppe Platania, sarà reintegrato nel posto di lavoro con effetto immediato e risarcito di tutte le retribuzioni non percepite dalla data del licenziamento (23 dicembre 2016) alla data di effettiva reintegra, oltre al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali ed al pagamento delle spese legali.

Nel corso di una visita ispettiva, i funzionari della banca rilevarono anomalie nella gestione di una pratica di finanziamento per un mutuo di ristrutturazione di 70.000 euro richiesto da due persone. Secondo l’istituto di credito, che contestò subito un illecito disciplinare, il dipendente avrebbe concesso il mutuo non specificando nella pratica di istruttoria che erano in corso altre rate di finanziamento e senza richiedere il visto della Direzione della Filiale. Inoltre non avrebbe inserito la circostanza che i due richiedenti erano anche soci in una Srl.

Il licenziamento fu immediato. Il dipendente ha ricorso immediatamente attraverso i suoi legali. Il tribunale Tribunale di Gela – Giudice del Lavoro – lo  ha dichiarato illegittimo, in quanto “intempestivo e comunque perché le violazioni contrattuali contestate non potevano ritenersi di gravità tale da poter giustificare l’adozione del licenziamento disciplinare piuttosto che l’applicazione di una sanzione disciplinare di natura conservativa”.

Il bancario aveva spiegato tutto in una memoria appena una settimana dopo la contestazione, specificando che il primo finanziamento era in corso di estinzione e prossimo alla scadenza. La stessa banca non ha mai contestato nulla ai richiedenti il finanziamento circa il pagamento delle rate. Infine, secondo il giudice, è apparso sproporzionato il provvedimento di licenziamento, visto che in realtà la filiale non ha subito nessun danno, né il lavoratore ha ricevuto un vantaggio personale.

 

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