Gela. I poliziotti trovarono la cocaina anche nella loro abitazione. Il sequestro venne messo a segno nell’estate di due anni fa e le accuse si concentrarono sul trentaquattrenne Nunzio Raniolo e sulla moglie. La donna ha già patteggiato a sei mesi di reclusione, con pena sospesa e non menzione. La vicenda di Raniolo, invece, è stata valutata dal giudice Silvia Passanisi che, a conclusione del giudizio abbreviato, l’ha condannato a sei mesi di reclusione. La richiesta di abbreviato era stata avanzata dal suo legale di fiducia, l’avvocato Davide Limoncello. Già in fase di indagine, il ruolo della moglie risultò secondario, essendosi limitata a tentare di far sparire la droga quando i poliziotti entrarono nell’abitazione, dopo aver fermato il marito.
Il trentaquattrenne Raniolo, invece, ammise di aver provato la strada dello spaccio di droga a causa del lavoro perso. La sua vicenda, adesso, si è chiusa in primo grado, con il verdetto pronunciato dal giudice. La difesa, peraltro, ha sottolineato che gli investigatori sequestrarono un quantitativo minimo di droga.