Gela. Dell’accordo di programma, ad ora, manca la conclusione. Uno dei cavalli di battaglia del sindaco Domenico Messinese e del suo vice Simone Siciliano segna il passo. Da quasi tre anni, l’iter si muove tra alti e molti bassi. L’accordo dovrebbe garantire l’insieme di investimenti nell’area locale, alternativi a quelli di Eni. La questione è tornata anche sui tavoli del municipio, con un’interrogazione presentata dai consiglieri comunali Vincenzo Cirignotta e Antonio Torrenti. Mancano numeri certi pure su altri fronti, dalla call di Invitalia all’accelerazione sull’area di crisi industriale.
Il sindacato sempre più scettico. “L’accordo di programma? Da quanto sappiamo, non c’è nulla – dicono i confederali Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania – a noi, risulta solo tanti viaggi a Roma e poco altro”. Gela, al momento, non è Termini Imerese, dove la procedura legata all’accordo di programma e alla fase successiva al disimpegno di Fiat si è chiusa. “Nel caso di Termini Imerese – spiegano ancora i sindacalisti – tutto si è concluso. Per l’area di crisi complessa di Gela, invece, tutto tace”.