Gela. In pochi istanti, sarebbe finito nella piscina del locale, oramai privo di sensi. E’ quanto descritto in aula, davanti al giudice di pace Carmelo D’Alessandra, da uno degli invitati ad una festa di addio al celibato, risalente all’estate di cinque anni fa. Il trentenne vittima dell’incidente, oggi versa in un cronico stato vegetativo. Sarebbe rimasto per diversi minuti sott’acqua, privo di sensi. Per quei fatti, a processo, con l’accusa di lesioni, c’è il titolare del locale che ospitava la festa, il Tanguera di contrada Femmina Morta. Parte civile, invece, è la madre del giovane, che ha riportato gravissime conseguenze neurologiche. La donna è rappresentata dall’avvocato Filippo Spina.
Il grave incidente. Il testimone sentito in aula, inoltre, ha confermato che nella struttura, quando si verificò l’incidente, non era presente un bagnino che potesse subito prestare i primi soccorsi. Il titolare del locale, rappresentato dall’avvocato Grazio Ferrara, invece, ha sempre sostenuto che nell’area della piscina erano comunque state adottate tutte le necessarie misure di sicurezza. Altri testimoni saranno sentiti alla prossima udienza, fissata per giugno.