Gela. Continuano a fare discutere i toni dimessi dei festeggiamenti patronali. L’ultimo intervento è di Lucio Greco, presidente dell’associazione Cittadini per la Giustizia.
“Ci sono voluti secoli per dare vita ad una tradizione che accompagna la festività della Patrona Maria SS d’Alemanna e solo un colpo di spugna per cancellarla nell’anno del Signore 2013. Certo un bel risultato per un’amministrazione del rilancio!”
Il giudizio è spietato. “ Il termine tradizione dal latino traditiònemderivante da tràdere vuol dire consegnare, trasmettere – dice il Presidente Greco – e quello che ci è stato consegnato da secoli di storia è stato distrutto in men che non si dica in nome della spending review. Saranno le cifre irrisorie per alcuni momenti d ifesta a risolvere i problemi economici di Gela? In questi giorni mi sono arrivate le lamentele dei gelesi sull’azzeramento delle tradizioni legate alla festività patronale. I cittadini, la mattina dell’8 settembre, non si sono svegliati, come è tradizione, con lo scampanio e i botti che aprono la giornata della festività della Madonna; non hanno potuto assistere a “ u paliu ‘a ‘ntinna (la cuccagna a mare)”, appuntamento inderogabile ricordato anche dai gelesi più anziani. Niente concerto di punta, come avviene nella migliore tradizione di tutti i comuni, mantenuto fino all’anno scorso, nonostante spesso sia stato accompagnato da polemiche e pagamenti a singhiozzo. Niente ‘maschiata’ di mezzogiorno; niente scampanio all’uscita della vara della Madonna dalla Chiesa e luci col contagocce”.
“E tutto per cosa? Aggiunge Greco – Per risparmiare qualche migliaio di euro! Un’amministrazione accorta avrebbe pianificato, per tempo, l’organizzazione dell’evento e coinvolto privati, imprenditori, aziende nella raccolta di fondi in aiuto dell’Ente locale, pur di mantenere intatte le tradizioni che rappresentano una delle poche realtà che rappresentano il patrimonio della città e di quei pochi emigratiche tornano nella loro terra natìa per rivivere gli anni della loro giovinezza. Quest’anno non hanno trovato quasi nulla dei loro ricordi. L’amministrazione comunale non pensa alla tutela ed alla salvaguardia della tradizioni popolari ,culturali, religiose folkloristiche della comunità cittadine ed alla valorizzazione culturale del patrimonio storico di Gela. Tutto è stato cancellato con un colpo di spugna!”