Gela. L’aria delle politiche di marzo inizia a farsi più “frizzante” anche in città. Se nel centrosinistra locale, soprattutto in casa Pd, c’è già chi pensa di scalzare l’eventuale ricandidatura nissena di Daniela Cardinale, figlia dell’ex ministro Salvatore e deputata dem uscente, anche nel centrodestra si corre verso un posto a Roma.
“Candidature per chi milita”. “Vanno inseriti candidati gelesi forti ed autorevoli sia nel collegio uninominale di Gela per la Camera dei deputati sia al Senato – dice il forzista Maurizio Scicolone – soggetti che siano condivisi, espressione di una vera militanza nel centrodestra locale e che abbiamo capacità intellettuale e spirito indiscutibili”. Per Scicolone, quindi, lo spazio va garantito solo a chi ha veramente militato tra le fila del centrodestra locale. Un messaggio, più o meno indiretto, da recapitare all’ex deputato regionale Pino Federico? Scicolone non fa riferimenti precisi, ma mirerebbe a candidature condivise a livello locale. “Le candidature alle prossime politiche del 4 marzo non possono prescindere dalle indicazioni delle assemblee di base degli elettori forzisti e del centrodestra che hanno consegnato in città la maggioranza assoluta a Nello Musumeci – dice ancora il presidente dell’associazione Progetto Gela – e dopo tantissimi anni hanno anche portato Forza Italia ad essere il primo partito a livello locale. La campagna elettorale mediatica alle ultime regionali, che ha associato Forza Italia a Nello Musumeci e viceversa, ha prodotto in città un risultato elettorale eclatante, superiore agli altri collegi siciliani. Ora, con candidati locali condivisi e con il centrodestra unito nelle sue diverse anime, possiamo avere risultati migliori per una rappresentanza alla deputazione nazionale nel collegio uninominale di Gela ed al Senato. Ciò al fine di rappresentare le istanze del territorio. Il collegio elettorale di Caltanissetta-Gela ha avuto un deputato regionale con Michele Mancuso. Oggi, per un progetto plurale e vincente, nasce la necessità di avere, in concertazione con l’onorevole del territorio, rappresentanti gelesi al parlamento nazionale che siano autorevoli e condivisi, che si facciano portavoce delle reali esigenze dell’area del Golfo di Gela e che abbiamo come priorità la riconversione dell’economia del territorio gelese”.
“Una legge speciale”. Il forzista, che da tempo ormai è tra quelli che stanno cercando di compattare definitivamente il centrodestra locale, anche nella prospettiva di prendersi Palazzo di Città, lancia un monito all’eventuale nuovo governo nazionale ma anche a quello regionale. “Il porto off-shore può essere costruito in project financing, da società che hanno l’intera copertura finanziaria e know-how, ossia capacità realizzativa. Società italiane hanno manifestato interesse alla realizzazione dell’importante infrastruttura che rappresenterebbe la chiave di sviluppo del’intera Sicilia – conclude – con investimenti per centinaia di milioni di euro e la creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro. Occorre una legge speciale per Gela, a costo zero per il governo nazionale e con ampie ricadute economiche nell’intera area del Sud mediterraneo. Questo è quanto chiederò nei prossimi giorni al futuro governo nazionale, indirizzando la missiva ed il progetto a Silvio Berlusconi in persona, a Nello Musumeci e Gaetano Armao”. Tra politica e possibili progetti di rilancio economico, anche nel centrodestra parte la corsa in vista di marzo.