Gela. Binari ossidati in diversi tratti e intercity promesso dal presidente della regione Rosario Crocetta, almeno per il momento, impossibile anche solo da pensare. Continua la lunghissima via crucis della locale ferrovia.
Come se non bastassero i furti di carburante, sempre più diffusi, e quelli di rame prelevato direttamente dai binari, l’agonia appare sempre più intensa. I sindacati, compresi i rappresentanti di base della Cub e quelli della Filt Cgil, da tempo denunciano nel vuoto, però, di concreti interventi.
La tratta Siracusa-Ragusa-Gela, un tempo vero asse portante per quest’area della regione, si sta trasformando in un deserto. Sulla carta, dovrebbe essere utilizzata per la circolazione di almeno quattro coppie di treni. In verità, i numeri cozzano con ciò che si verifica quotidianamente. Molti pendolari, addirittura, si vedono costretti ad utilizzare i pullman sostitutivi pur di non perdere eventuali coincidenze. Pochi treni in circolazione e binari, di conseguenza, sempre più soggetti ad ossidazione.
E l’intercity che avrebbe dovuto collegare Gela, Licata e Comiso, favorendo i passeggeri diretti al nuovo aeroporto ragusano? La promessa era arrivata dal presidente della regione Rosario Crocetta. Peccato, però, che la linea in questione, anche alla luce della terribile tragedia di Butera dello scorso luglio, è chiusa e dovrebbe rimanere tale per almeno dieci mesi. Quindi, niente intercity ma, allo stesso tempo, occasioni propizie per i ladri che fanno razzia lungo la tratta in cerca di rame.