Gela. Avrebbe anche abusato sessualmente dell’ex moglie, imponendole rapporti non consenzienti, sotto la minaccia di un coltello. A luglio, è arrivata la condanna a sei anni di reclusione per un operaio tunisino, per diverso tempo residente in città dove ha sposato l’ex consorte, una donna gelese. Dopo il verdetto di primo grado, la vicenda verrà valutata dai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta. Il difensore di fiducia dell’operaio, l’avvocato Vincenzo Salerno, ha depositato il ricorso, nel tentativo di ottenere un verdetto differente.
L’ex marito è stato espulso dall’Italia. L’operaio, adesso espulso dal territorio italiano, ha sempre cercato di ridimensionare quanto accaduto. Si sarebbe trattato solo di contrasti familiari, mai sfociati in violenza. La linea difensiva, però, non è stata accolta dal collegio penale del tribunale di Gela che, appunto, ha emesso il pesante verdetto di condanna, così come chiesto anche dal legale dell’ex moglie, l’avvocato Valentina Lo Porto, che in giudizio si è costituita parte civile proprio nell’interesse della donna. Alla fine, la donna ha ottenuto una decisione favorevole.