Gela. Ci sono due gelesi ai vertici del direttivo siciliano di Energie per l’Italia. Giuseppe Di Dio è il vice referente della Sicilia Occidentale, mentre Francesco Pollicino il responsabile per la provincia di Caltanissetta.
Ieri Energie per l’Italia ha riunito i proprio rappresentanti a Palermo alla presenza del segretario nazionale Stefano Parisi. In vista delle elezioni politiche generali del 2018 è stato nominato referente regionale Ugo Grimaldi. Oltre a Di Dio il vicereferente per la Sicilia orientale è Roberto Commercio, responsabile organizzativo regionale Vincenzo Sottile, responsabile degli enti locali siciliani Paolo Reale e con Giuseppe Arena, formerà l’esecutivo regionale.
I responsabili delle province sono: Gaetano Castagna per Palermo; Giuseppe Bucisca per Catania; Antonio Sindoni per Messina; Salvo Sorbello per Siracusa; Francesco Pollicino per Caltanissetta; Vincenzo Sgroi a Enna; Giuseppe Morello per Agrigento; Francesco Randazzo per Ragusa.
“L’idea di Paese esposta da Stefano Parisi offre opportunità di sviluppo anche per la Sicilia – ha dichiarato Ugo Grimaldi – terra che oggi più che mai ha bisogno di programmi concreti che riescano a affrancare la regione da vecchi sistemi di potere”,
“La questione siciliana è una questione nazionale – ha dichiarato Stefano Parisi – Vogliamo conquistare i voti di elettori delusi e arrabbiati, di chi non capisce il motivo per il quale l’interesse personale prevale sull’interesse pubblico e sulla identità politica. Aver chiesto i voti al Pd per l’elezione del presidente dell’Assemblea regionale siciliana è molto grave. È un segnale chiaro che c’è un centrodestra pronto a fare accordi con la forza politica a cui siamo completamente alternativi per avere una posizione di potere. Non è un buon messaggio all’opinione pubblica”.
Di Dio Cosa farete a livello nazionale?
“Non abbiamo aderito alla quarta gamba – dice Peppe Di Dio – riteniamo quella che si sta formando sia una macedonia con Lupi, Fitto, Quagliarello che nulla hanno a che vedere con il centrodestra. Quando si porta un programma insieme bisogna condividerne le basi”.
“L’alleanza è possibile solo alla condizione che venga stabilito un patto da onorare. Se si vuole essere credibili con gli elettori bisogna dire cose certe e chiare. La gente non va più dietro alle menzogne. Chiederemo il vincolo di mandato. L’alleanza che vincerà le elezioni manterrà i suoi parlamentari. Se si vorrà fare alleanza non con il Pd. Noi non ci stiamo. Per noi anziché gli 80 euro occorrerà investire su sgravi e assunzioni. Siamo distanti da loro su tanti argomenti. Se non ci sarà vincolo di mandato non ci alleeremo. Su alcuni argomenti come sanità, sicurezza, economia non deroghiamo”.