Gela. Le condanne sono state confermate anche dai giudici della Corte di Cassazione che hanno respinto i ricorsi presentati dai loro difensori. Per i giudici romani, infatti, il cinquantaduenne Angelo Curvà, il cinquantaquattrenne Nunzio Ferracane, il cinquantacinquenne Salvatore Lopez e il cinquantasettenne Ignazio Missud hanno manovrato un giro di droga, che arrivava dalla Colombia per essere poi piazzata in Veneto, dove risiedevano i quattro gelesi. Quattro anni e mezzo di reclusione a Ferracane e Missud, quattro anni per Curvà e Lopez. La droga sarebbe arrivata direttamente dal Sud America, dopo un investimento finanziario fatto dai gelesi. Sarebbero state queste le garanzie economiche a copertura del viaggio della droga, soprattutto cocaina. I contatti principali li avrebbero tenuti Nunzio Ferracane e Ignazio Missud. Per i magistrati, Curvà e Lopez avrebbero avuto un ruolo quasi esclusivamente legato all’aspetto del finanziamento.
Il traffico di droga. I giudici di Cassazione hanno respinto i ricorsi delle difese, che invece mettevano in dubbio la natura effettiva dei rapporti tra i quattro imputati. In realtà, stando ai difensori, ci sarebbero stati solo rapporti di lavoro, nel settore dei cantieri edili. Una linea che non ha convinto i giudici romani, decisi a confermare le condanne già pronunciate sia dai giudici di primo grado sia da quelli della Corte d’appello di Venezia. Nell’operazione condotta dagli investigatori veneti, coordinati dai magistrati della procura di Venezia, finirono altri otto indagati, tutti ritenuti coinvolti nel traffico di droga.