Fatture false per aggirare il fisco? Condannato un imprenditore edile

 
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Gela. Un anno e sei mesi di reclusione, con pena sospesa, per aver raggirato il fisco attraverso l’emissione di fatture relative a presunte operazioni inesistenti. Il giudice Domenico Stilo ha condannato l’imprenditore edile Ignazio T. Per l’imputato, la pubblica accusa aveva chiesto due anni di detenzione.

Al centro delle contestazioni, una serie di fatture, stando ai magistrati della procura, emesse solo allo scopo di coprire operazioni mai compiute. Il legale di difesa, l’avvocato Rocco La Placa, ha respinto le contestazioni. “Le operazioni indicate nelle fatture – ha spiegato – sono state realmente effettuate. Parliamo di forniture che l’azienda del mio assistito ha garantito ad altre società. Se errori ci sono stati, si legano solo ed esclusivamente alla fase di registrazione. Diversi dipendenti hanno confermato che l’attività veniva normalmente svolta”.
La linea difensiva, però, non è stata accolta dal giudice Stilo che, riducendo parzialmente la richiesta del pm, ha condannato l’imprenditore finito sotto processo. 

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