Gela. Il consiglio comunale, in attesa di discutere la mozione di sfiducia
al sindaco, dà il via libera al bilancio di previsione 2017 e al documento unico di programmazione.
L’affondo contro la giunta ter. Era il voto di “responsabilità” che quasi tutti si attendevano, prima della “battaglia” politica di venerdì. Il sindaco Domenico Messinese, quindi, incassa il sì dell’aula, che ha accolto anche i suoi emendamenti. Un voto di distensione nei rapporti tra primo cittadino e assise civica? Assolutamente, no. Messinese, questa volta, si è presentato con tutta la giunta e ha fatto gli onori di casa, ma a poco è servito. Il dem Salvatore Gallo ha subito messo in risalto le tante incoerenze della giunta ter. Politica oppure tecnica? “In questa giunta – ha spiegato – ci sono il regista e l’aiuto regista dell’operazione del falso azzeramento, l’ex candidato rivale di Messinese, un assessore che è stato tra i riferimenti della sinistra in città, un rappresentante dei commercianti del centro storico che ha duramente criticato la mancanza di programmazione di questa giunta, oltre ad un esponente di un movimento di centrosinistra che non esiste più”. Ancora più netto è stato l’indipendente Vincenzo Cirignotta. “Questo sindaco ha la superbia di voler governare la città senza avere un solo consigliere comunale che lo sostenga – ha spiegato – ha creato una frattura insanabile con il consiglio comunale che rappresenta la città. Venerdì sarà il giorno della liberazione”. Il consiglio ha approvato anche l’emendamento al documento unico di programmazione presentato sempre dal sindaco, ma i consiglieri Carmelo Casano, Cristian Malluzzo e Angela Di Modica, hanno comunque chiesto chiarimenti. In sostanza, si tratta di circa tre milioni di euro, solo un orientamento amministrativo senza veri soldi già disponibili, da destinare alle manutenzioni degli edifici scolastici e degli impianti sportivi. Il dem Guido Siragusa ha comunque fatto notare l’errore nell’individuazione della normativa prevista, che si riferisce ai finanziamenti regionali relativi alle compensazioni minerarie. Nel corso della discussione sul bilancio di previsione, invece, le critiche più dure sono arrivate soprattutto dal presidente della commissione bilancio Angela Di Modica.
Il “peso” dei rifiuti. “Un bilancio di previsione che ha poco da prevedere dato che arriva in aula a dicembre e non entro il 31 marzo, come invece previsto dalla legge in materia – ha detto – secondo l’assessore Fabrizio Morello, che abbiamo sentito in commissione, ci sarebbero responsabilità da parte degli uffici comunali, troppo lenti nel far arrivare gli atti. Non credo che sia questo il problema. Il vero problema è l’assenza di programmazione, ma anche la totale non considerazione di ciò che viene deciso dal consiglio comunale”. Di Modica ha anche scelto di ritirare i suoi quattro emendamenti al bilancio, davanti all’incertezza di un’effettiva copertura finanziaria e sulla scorta dei mancati interventi su quelli già presentati al bilancio dello scorso anno. Una scelta analoga compiuta da Salvatore Sammito. “Quest’amministrazione comunale ha fallito in tutti i sensi – ha detto – neanche agli emendamenti dello scorso anno c’è stato seguito. Invito tutti i miei colleghi, venerdì, a presentarsi in aula vestiti a festa”. Il voto negativo al bilancio è arrivato dai dem Guido Siragusa e Alessandra Ascia. Proprio Siragusa ha alzato il velo su quello che, in base alla sua analisi, è il vero fardello finanziario dell’ente, la questione rifiuti. “Il bilancio di previsione è la fotografia economica della città, piuttosto deprimente – ha spiegato – ma il problema non sono le royalties che diminuiscono, quanto la gestione rifiuti. Si prevedono entrate per circa dieci milioni di euro quando il consiglio comunale ha bocciato gli aumenti delle tariffe Tari e il Pef. Il sindaco avrebbe dovuto prendere atto che qualcosa andava cambiato, a cominciare dal responsabile di una gestione che sta producendo solo debiti fuori bilancio. Il manovratore, invece, non è stato cambiato. Credo che proprio il vicesindaco Simone Siciliano sia l’artefice del novanta per cento dei problemi politici della giunta”.
Il dirigente al bilancio Alberto Depetro, però, ha escluso qualsiasi anomalia nei dati trasfusi nel bilancio di previsione arrivato in aula. “Forse, abbiamo sbagliato – ha detto ironico Carmelo Casano – il sindaco aveva assunto l’impegno di portare in aula il bilancio di previsione entro marzo. Quindi, mi viene da supporre che non siamo a dicembre ma a marzo? Parliamo dello stesso sindaco che ha criticato la vecchia amministrazione comunale, accusandola di portare in aula il bilancio di previsione a novembre”. Anche dai banchi di Sicilia Futura sono arrivate parole tutt’altro che al miele per la giunta. “Dovevate cacciare via la Tekra, impedire nuove proroghe e cambiare il sistema, quasi come se fosse stato irregolare – è intervenuto il capogruppo Giuseppe Ventura – invece, vi siete allontanati dai bisogni della città e sui rifiuti non avete fatto nulla di nuovo, se non produrre debiti su debiti. A quando la prima inaugurazione di una vostra opera pubblica? Oggi, sono proprio quelli che due anni fa hanno votato Messinese a chiederci di sfiduciarlo”. Alla fine, è venuto a mancare il numero legale. L’atto di “responsabilità” i consiglieri l’hanno fatto, adesso tocca al venerdì della sfiducia.