Gela. La nuova giunta l’ha chiusa con le ultime tre nomine, ma per il sindaco Domenico Messinese
il consiglio comunale è sempre più una giungla politica. 
Il sindaco non c’è…in aula solo i due nuovi assessori. Questa volta, in aula, il primo cittadino non c’era, al suo posto gli assessori Fabrizio Morello e Giovambattista Mauro. “Nomina nuovi assessori e non viene in aula a presentarli? – ha subito attaccato Carmelo Casano – io non conosco questi assessori”. L’assenza di Messinese è stata contestata praticamente da tutti i consiglieri in aula. “Non ha rispetto per il consiglio comunale”, ha proseguito l’indipendente Maria Pingo. “Per me, questa sera in aula – ha detto il dem Salvatore Gallo – ci sono solo il dottor Fabrizio Morello e l’architetto Giovambattista Mauro. Come assessori, non li conosco”. “Il sindaco ha altri impegni – è intervenuta Sara Bonura – non tiene affatto alla città e ai rapporti con i consiglieri comunali”. L’assessore Fabrizio Morello ha cercato di parare le spalle al primo cittadino, con pochi risultati. “Abbiamo scelto di dare priorità ad atti importanti come il piano delle alienazioni e il bilancio di previsione 2017 – ha replicato – per questo motivo, data l’urgenza, abbiamo ritenuto di rinviare la presentazione della giunta”. Parole che hanno avuto ben poco effetto sui consiglieri. “Stiamo dando troppa importanza alla presentazione degli assessori – ha detto il capogruppo di Sicilia Futura Giuseppe Ventura – votiamo questi atti e, così, il 22 dicembre manderemo a casa il sindaco”. Anche il dem Guido Siragusa ha criticato l’assenza in aula del primo cittadino. Alla fine, comunque, l’aula ha detto sì al piano delle alienazioni rivisto, dopo la bocciatura degli scorsi giorni. Il consiglio comunale ha voltato le spalle al sindaco, quasi definitivamente, e un’altra dimostrazione è arrivata con la trattazione del documento unico di programmazione. 
L’emendamento al Dup e l’attacco frontale a Messinese. L’assessore Morello è stato piuttosto chiaro, “stiamo cercando di tenere in ordine i conti – ha spiegato – ma le entrate sono diminuite in maniera drastica. Fino al 2015, avevano introiti dalle royalties Eni per circa quindici milioni di euro all’anno. Adesso, siamo arrivati a quattro milioni. Già dal prossimo anno, spero insieme al consiglio comunale, dovremmo fare delle scelte accurate, senza dimenticare i debiti fuori bilancio. Allo stesso tempo, non vogliamo rinunciare a servizi essenziali”. La bagarre, però, si è scatenata quando, nel corso del dibattito, è spuntato un emendamento, voluto dal primo cittadino, che sposta circa tre milioni di euro sui capitoli relativi alla manutenzione e agli interventi nelle scuole e nelle strutture sportive del Comune. In realtà, non un trasferimento effettivo di somme, ma solo un orientamento dell’amministrazione comunale. Il collegio dei revisori dei conti, dato che l’emendamento non inciderebbe sugli equilibri di bilancio, ha scelto di non emettere parere. Di tenore completamente opposto, invece, l’intervento del capogruppo di Articolo 1 Carmelo Casano. “Serve il parere dei revisori, è molto importante”, ha spiegato. Non a caso, ha chiesto di rinviare la trattazione del punto alla seduta di lunedì prossimo, ma la richiesta è stata bocciata. Anche Cristian Malluzzo ha chiesto chiarimenti rispetto all’emendamento. Molto duro, il dem Salvatore Gallo.
“Oramai, questo consiglio è vittima del sistema Messinese – ha attaccato – siamo davanti ad una continua pantomima. Per questo motivo, bisogna mettere fine all’amministrazione Messiciliano. Non c’è neanche certezza che dalla Regione arrivino questi soldi. Sarebbe bastato, invece, risparmiare sulle missioni del sindaco e del suo vice. Più di mille giorni di missione solo a Roma, in poco più di due anni”. L’emendamento presentato dal sindaco ha collezionato quattordici no su quattordici presenti, quota non sufficiente a garantire il numero legale. In aula, si tornerà lunedì.
