Gela. Materiale di risulta stoccato ovunque, probabilmente i resti degli immobili
abbattuti durante i primi lavori per il polo fotovoltaico Agroverde.
I resti stoccati nei terreni. I cantieri sono al palo da oltre quattro anni, ma a ridosso delle contrade Cappellania, Tenuta Bruca e Sant’Antonio, gli esponenti delle associazioni Amici della Terra e Aria Nuova hanno individuato la presenza di una sorta di discarica a cielo aperto. “Probabilmente, il materiale di risulta – spiega Saverio Di Blasi dell’associazione Aria Nuova – non è stato smaltito nelle discariche autorizzate, ma qualcuno ha preferito stoccarlo nei terreni limitrofi ai cantieri del polo fotovoltaico Agroverde”.
Gli esponenti delle due associazioni hanno prodotto anche un report fotografico, allegato ad un esposto già depositato sui tavoli dei militari della guardia di finanza.
“Abbiamo presentato un esposto – conclude Di Blasi – sappiamo che i lavori per il polo fotovoltaico, fermi da anni, erano regolati da un protocollo di legalità che, secondo noi, è stato decisamente violato. Non è possibile che i terreni vengano utilizzati come discariche abusive”.