Gela. La difesa del cinquantenne Giuseppe Cinardi ha sciolto la riserva, chiedendo formalmente
l’incidente probatorio, anche rispetto alle risultanze dell’esame autoptico che verrà svolto sul corpo del trentatreenne Maurizio Peritore, ucciso a fine novembre tra le palazzine popolari di via Attica.
La difesa si rivolgerà al riesame. L’accusa di omicidio è stata formulata ai danni proprio di Giuseppe Cinardi, cognato della vittima. L’uomo, difeso dall’avvocato Salvo Macrì, nel corso della colluttazione mortale ha a sua volta riportato diverse ferite da taglio, tanto da essere ancora ricoverato in ospedale, dove verrà sottoposto ad un nuovo intervento chirurgico. L’arresto è già stato convalidato e il gip, come chiesto dal pm Luigi Lo Valvo, ha disposto la custodia cautelare in carcere. In questo modo, la difesa punta ad acquisire elementi che potranno essere utilizzati nel proseguo dell’indagine.
Tra le verifiche chieste, quella sulle ferite mortali riportate da Peritore ma anche una dettagliata valutazione del quadro clinico di Cinardi. A questo punto, l’attività del perito indicato dal pubblico ministero potrebbe iniziare già entro i prossimi giorni.
Intanto, in attesa dell’eventuale trasferimento in carcere dell’unico indagato, che avverrà solo dopo le dimissioni dall’ospedale, il difensore ha deciso di presentare ricorso al tribunale del riesame di Caltanissetta, chiedendo di rivedere il provvedimento di custodia cautelare in carcere confermato dal gip, puntando quindi ad una misura diversa.