Gela. Un magazzino utilizzato per veri e propri vertici di mafia.
Il magazzino messo a disposizione dei clan. A metterlo a disposizione degli allora capi di cosa nostra locale, sarebbe stato l’ex titolare di una società che controllava anche alcuni supermercati in città. “Il magazzino si trova in via Gorgia – hanno spiegato due investigatori della squadra mobile di Caltanissetta – dagli accertamenti effettuati, risultava nella disponibilità del signor Carmelo Manuello, allora titolare di una società”. L’immobile, come confermato dai testimoni, venne riconosciuto anche da Crocifisso Smorta, tra gli ex reggenti di cosa nostra locale.
“Effettuammo un sopralluogo insieme a Smorta – hanno proseguito i poliziotti – tutto nacque dalle dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia come Carmelo Billizzi e Fortunato Ferracane”. I testimoni, sentiti davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, a latere Marica Marino e Silvia Passanisi, non hanno escluso neanche la possibilità che alcuni vertici di mafia si siano tenuti pure in altri immobili, allora nella gestione di Manuello, adesso a processo con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. I testimoni hanno risposto alle domande del pm della Dda di Caltanissetta Elena Caruso e a quelle del legale di difesa, l’avvocato Francesco Enia.
Proprio il difensore ha cercato di acquisire elementi utili per ricostruire la vicenda. I due poliziotti, in ogni caso, hanno escluso che Manuello, prima dell’indagine avviata con le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia, fosse stato interessato da altri approfondimenti investigativi. “Non ci risulta”, hanno spiegato.