Gela. A sinistra del Pd, anche in città, qualcosa si muove.
La “cosa rossa” locale. I delegati scelti a livello provinciale, sono ritornati dall’assemblea nazionale che ha gettato le basi di “Liberi e Uguali”, ovvero la “cosa rossa” che sarà guidata dal presidente del Senato Pietro Grasso. “Anche a livello locale – dice il coordinatore provinciale di Sinistra Italiana Paolo Cafà – avvieremo la fase di costruzione del progetto, che vede in campo molte forze a sinistra del Pd, come Sinitra Italiana e Mdp-Articolo 1. Siamo assolutamente alternativi ad un Pd che, da troppo tempo ormai, ha voltato le spalle ai lavoratori e agli esclusi, a cominciare dai migranti”. Nella “cosa rossa” locale un posto, certamente non tra le ultime file, se lo sta prendendo anche il sindacato, con la Cgil che partecipa attivamente alla fase di costruzione. A Roma, all’assemblea nazionale, oltre a Cafà e ad altri delegati della provincia, c’era il segretario provinciale della Fillea Cgil Francesco Cosca, uomo di fiducia del segretario confederale Ignazio Giudice.
“Il sindaco Domenico Messinese non si è fatto sentire – spiega ancora Cafà – in ogni caso, come Sinistra Italiana, non siamo assolutamente interessati a discorsi che con la politica non c’entrano per nulla. Al massimo, si tratta di un gioco di assestamenti in consiglio comunale”.
“Gelo” in Articolo 1. Nel fronte di sinistra, però, qualcosa sembra non andare per il verso giusto. Almeno sulla carta, quelli a sinistra del Pd avrebbero un loro riferimento in consiglio comunale, con Carmelo Casano, negli scorsi mesi pronto ad abbracciare il progetto di Mdp-Articolo 1, movimento del quale è anche capogruppo. Da tempo, però, i rapporti tra lo stesso Casano e i referenti locali, a cominciare da Salvatore D’Arma, sono quasi inesistenti. Tra i due è sceso improvvisamente il gelo. “Il progetto di Articolo 1? L’ho scelto e per responsabilità, almeno fino ad oggi, mantengo le mie decisioni – dice proprio Casano – ma non sono stato invitato alle ultime iniziative della sinistra. Nessuno mi ha contattato”.
Che qualcosa non andasse, lo si era già capito quando, con Casano firmatario della mozione di sfiducia al sindaco Domenico Messinese, D’Arma aveva invece deciso di invitare tutte le forze politiche e il primo cittadino ad un confronto, nel tentativo di individuare possibili soluzioni. Vedute politiche decisamente agli antipodi, che adesso fanno emergere una frattura, piuttosto evidente, tra il consigliere e il resto dei “compagni”.