Gela. Al porto rifugio continuano i disagi.
Niente di nuovo…all’orizzonte. Eppure sono passati solo sei mesi dall’ultimo lavoro di dragaggio. “Un lavoro effettuato senza alcun senso – denunciano i componenti del comitato pro porto – amministrato da una vecchia presidenza poco coscienziosa che ha investito circa 400 mila euro per costruire un piccolo canale che avrebbe permesso l’entrata e l’uscita dal sito. Uno spreco di denaro pubblico e perdita di tempo. Un provvedimento momentaneo che perde utilità soprattutto a causa delle mareggiate”. Difatti il piccolo canale sembra chiudersi pian piano ostacolando la normale fruibilità dei natanti. Scoppia una nuova protesta da parte degli operatori portuali, pescatori e diportisti.
Si attende l’assegnazione della gara di caratterizzazione delle sabbie che consentirebbe di far partire il primo punto dei lavori di rifacimento, come previsto nell’accordo sottoscritto il 27 settembre 2016. “Oggi – dicono ancora i membri del comitato – tutto resta fermo per l’assegnazione della gara di caratterizzazione a causa delle procedure di una burocrazia che rallenta nuovamente l’iter”.