Il sindaco “incassa” il piano triennale, in aula la prima resa dei conti: Scerra, “l’azzeramento è un bluff!”

 
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I consiglieri comunali di centrodestra

Gela. C’era da aspettarselo.

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Le scintille post-azzeramento. La prima seduta di consiglio comunale, successiva all’azzeramento della giunta, deciso dal sindaco Domenico Messinese, si è da subito trasformata in una mini resa dei conti, tutta politica. Alla fine, comunque, è passato il piano triennale delle opere pubbliche, che il sindaco solitario si porta a casa, in attesa di presentarsi con una nuova giunta. Le danze le ha aperte il capogruppo di Sicilia Futura Giuseppe Ventura, che ha proprio chiesto al sindaco di motivare la scelta dell’azzeramento. “Più volte mi è stata chiesta un’apertura – ha detto Messinese – e, adesso, l’ho fatto. Ho ritenuto fosse il momento giusto. Con una giunta politica, vorrei garantire maggiore tranquillità alla città”. Consensi pro Messinese, in aula, ne sono arrivati ben pochi. L’ex capogruppo dem Vincenzo Cirignotta, adesso nel gruppo misto, ha ribadito le sue posizioni. “A luglio, chiesi l’azzeramento della giunta – ha spiegato – non per un interesse personale, ma perché avevo capito che non poteva arrivare ad alcun risultato utile. Adesso, però, il sindaco dovrà avere una maggioranza politica solida, altrimenti deve dimettersi. Se non lo facesse, invito il presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia a convocare tutti i consiglieri, di modo da redigere una mozione di sfiducia, che lei stessa dovrà firmare”. Dai banchi del Pd, con il capogruppo Carmelo Orlando, il giudizio pervenuto è stato netto, “la giunta dei suoi tecnici ha fallito”. Maria Pingo, attualmente indipendente dopo aver lasciato il Megafono, ha chiesto espressamente al sindaco di presentarsi con una giunta politica. Le scintille sono arrivate dai banchi dei forzisti. “Ma cosa ha azzerato? – ha detto il capogruppo Salvatore Scerra rivolgendosi a Messinese – ha azzerato dei fantasmi. L’assessore ai servizi sociali Licia Abela non la vedeva nessuno nelle scuole e ha inaugurato mense scolastiche attive solo per dieci giorni. Quest’azzeramento è un bluff, dato che alcuni assessori continuano a muoversi nell’ombra. Lei fa fallito, perché è stato lei a sceglierli”. Dopo le prime bordate politiche, in aula è partito il balletto degli emendamenti al piano triennale delle opere pubbliche, solo qualche giorno fa portato in aula dall’assessore ai lavori pubblici Flavio Di Francesco, adesso revocato dal sindaco.
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Passa il piano triennale. Guido Siragusa, alla fine, ha ritirato gli emendamenti presentati, tutti finalizzati a concentrare risorse economiche sulla manutenzione dello stadio comunale “Vincenzo Presti” e sull’edilizia scolastica, dopo una polemica interna alla sesta commissione cultura. In ogni caso, il sindaco si è impegnato, con priorità, a reperire i fondi. Sono passati anche gli emendamenti sulla manutenzione di scuole materne e medie portati avanti dall’indipendente Angela Di Modica, oltre a quelli sul canile municipale e sul lungomare di Manfria, spinti da gran parte dei consiglieri. La proposta di un lungomare a Manfria era arrivata, già tempo fa, dai consiglieri comunali di Energie per l’Italia Luigi Di Dio e Francesca Caruso. La priorità, come ribadito in aula, andrà alla ricerca di soldi per le manutenzioni delle scuole e degli impianti sportivi. Il sindaco, che ha azzerato la giunta, incassa l’approvazione del piano triennale delle opere pubbliche, anche se il vero banco di prova sarà il bilancio di previsione 2017, a dicembre ancora da approvare.  

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