Gela. Non avrebbe versato oltre settantamila euro dovuti al fisco a titolo di pagamenti iva. Così, il giudice Manuela Matta ha condannato l’imprenditore edile Luca Curvà.
Il dispositivo è stato letto in aula dal magistrato a conclusione dell’ultima udienza del dibattimento. Il giudice ha inferto una pena di quattro mesi di reclusione all’imputato: decidendone, comunque, la sospensione.
L’imprenditore finito sotto processo era difeso dagli avvocati Emanuele Maganuco e Filippo Spina. E’ stato proprio l’avvocato Spina ad escludere qualsiasi responsabilità attribuibile al suo cliente.
“A conclusione del dibattimento – ha detto in aula – non sono emerse prove sicure circa la responsabilità dell’imputato. Non è stato neanche possibile ricostruire la dichiarazione dei redditi. Quindi, come si fa a ribadire che il signor Curvà avrebbe evaso l’iva dovuta per l’anno 2007?”.
Una tesi, comunque, che non è stata accolta dal giudice Matta. In aula, inoltre, il pubblico ministero Francesco Spataro aveva chiesto che l’imputato venisse condannato a sei mesi di reclusione. Alla fine, però, la pena decisa dal magistrato è stata più mite rispetto alle richieste giunte dal banco dell’accusa.