Gela. Tre condanne ed una assoluzione per evasione fiscale e intestazione fittizia dei beni. Si chiude così il processo con il rito abbreviato che ha visto sotto processo i componenti della famiglia Romano, titolari dell’impresa Cedis.
Il giudice per le udienze preliminari, Lirio Conti, ha inflitto la condanna più elevata a Vincenzo Romano, ex titolare della Cedis. Cinque anni è la pena comminata per il reato di evasione fiscale, mentre un anno e due mesi di reclusione sono stati inflitti ai figli Fabio e Flavia Romano. Assolto un terzo figlio, Fabrizio Romano, da tutti i capi di imputazione. Una pena addirittura superiore quella inflitta a Vincenzo Romano, rispetto alle richieste della procura. L’avvocato Tonino Gagliano, difensore dei Romano, ritiene la sentenza “profondamente ingiusta” e convinto di poter fare valere le proprie ragioni nel processo d’appello.
L’indagine in questione venne condotta dalla Guardia di finanza su delega della procura. Vennero passati al setaccio le attività fiscali degli ultimi sei anni. Le prime ricostruzioni vennero effettuate per operazioni fiscali condotte intorno al 2003.
La procura contestò anche un giro di false fatture che avrebbe dovuto permettere ai titolari dell’azienda edile Cedis di ridurre gli obblighi nei confronti del fisco.
