Gela. Non ci sarebbero collegamenti tra la sua morte e la condotta di medici
ed operatori sanitari, in quel momento in servizio al pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele.
La morte al pronto soccorso. E’ arrivata l’archiviazione nel caso di un cinquantasettenne che perse la vita proprio dopo essere arrivato al nosocomio di Caposoprano. Da quanto ricostruito, almeno inizialmente, l’uomo aveva lamentato dolori soprattutto addominali. Poi, un repentino peggioramento delle condizioni che l’avrebbe stroncato. I familiari decisero di presentare denuncia per quanto accaduto. I pm della procura hanno avviato tutti gli approfondimenti, acquisendo anche la documentazione medica.
Nonostante una perizia, non sarebbero comunque emersi elementi tali per l’eventuale contestazione di accuse ai medici e agli operatori in servizio. I difensori e i loro periti di parte, fin dall’inizio dell’indagine, hanno sempre escluso eventuali negligenze. Nel pool di legali a difesa degli indagati, ci sono gli avvocati Carmelo Brentino, Giovanni Giudice, Salvatore Incardona e Grazia Fausciana.