Gela. La sua, era l’unica posizione processuale rimasta in piedi, dopo che la prescrizione
ha determinato la chiusura del procedimento per altri quindici, presunti, complici.
I “cavalli di ritorno”. Arriva, però, l’assoluzione nei confronti di Massimiliano Trainito. Negli scorsi anni, era finito al centro di una vasta indagine condotta contro il gruppo che avrebbe fatto riferimento al boss Peppe Alferi. Furti, incendi, danneggiamenti e cavalli di ritorno, sarebbero stati il marchio della “casa” criminale. Trainito, chiamato a rispondere davanti al giudice Miriam D’Amore, era accusato di estorsione.
Per gli investigatori, avrebbe rubato un’autoradio per poi chiedere un “riscatto” al proprietario. In realtà, però, la presunta vittima di quelle richieste non è mai stata individuata. Il testimone chiamato a deporre in aula ha escluso di aver mai subito il furto. Di conseguenza, il pm Pamela Cellura ha chiesto l’assoluzione dell’imputato. Richiesta accolta dal giudice D’Amore.