Gela. I piani d’edilizia economica e popolare e gli espropri autorizzati
negli scorsi anni finiscono nuovamente al centro delle valutazioni dei pm della procura.
L’accusa di abuso d’ufficio. Questa volta, non sono stati individuati estremi per proseguire negli approfondimenti investigativi e il giudice delle indagini preliminari ha disposto l’archiviazione, accogliendo le richieste dei pm della procura. L’ipotesi di abuso d’ufficio era stata avanzata nei confronti dell’ex sindaco Angelo Fasulo e di tre assessori dell’allora giunta, Giuseppe Ventura, Carmelo Casano e Ugo Costa. Tutto ha avuto inizio dalla denuncia presentata dall’ex proprietario di uno dei terreni espropriati. Nell’esposto, si contestava la regolarità di una transazione conclusa dall’ex giunta con altri espropriati. In base alle accuse, Fasulo e i tre ex assessori avrebbero favorito la cooperativa che aveva costruito, effettuando la transazione a spese del municipio e non per il tramite dei fondi della coop, come invece previsto dalla convenzione.
Per questa ragione, l’ipotesi accusatoria era quella di abuso d’ufficio. Le contestazioni, però, sono state del tutto respinte dai difensori che, invece, hanno confermato l’assoluta regolarità di una transazione, peraltro già autorizzata e definita dai dirigenti del municipio. I difensori, inoltre, hanno anche contestato la legittimazione di chi ha presentato l’esposto. L’ex proprietario è stato rappresentato dall’avvocato Antonino Ficarra. L’ex primo cittadino e gli allora assessori, inoltre, hanno ribadito di aver operato sempre a tutela degli interessi dell’ente. Il gip Lirio Conti, alla fine, ha accolto le richieste dei pm della procura, non individuando elementi d’accusa validi, e disponendo l’archiviazione, come chiesto dai difensori Antonio Gagliano, Filippo Spina, Rocco Guarnaccia e Marco Granvillano.