Gela.Il suo caso, tornerà nuovamente dai giudici di primo grado.
L’evasione fiscale. E’ stata annullata la sentenza di condanna a quattro anni di reclusione emessa ai danni di un operaio gelese, che aveva tentato la fortuna in Romania, avviando una società. Insieme a lui, altri gelesi. Le autorità romene, però, hanno scoperto un’evasione fiscale da oltre trecentomila euro. L’imputato, infatti, dopo essere tornato in Italia, venne a sapere successivamente che la società non era stata chiusa, ma continuava a produrre utili, senza coprire gli obblighi con il fisco.
I giudici della Corte di appello di Iasi hanno accolto il ricorso presentato dal suo difensore di fiducia, l’avvocato Maurizio Scicolone, coadiuvato dal legale romeno Sandru Ciprian. Dai riscontri effettuati, proprio l’imputato risultava essere intestatario principale della società. I difensori, però, sono riusciti a ricostruire la vicenda, sottolineando come l’operaio non sapesse degli utili che la società continuava a generare. Il caso, adesso, passa ancora ai giudici di primo grado. Nel procedimento, lo stato romeno è costituito parte civile.