Gela. Due periti che avranno il compito di trascrivere la mole di intercettazioni, telefoniche
e ambientali, alla base, negli scorsi anni, del blitz antidroga “Baracche”.
Lo spaccio a Baracche. I poliziotti del commissariato e i pm della procura individuarono un presunto nucleo fatto di pusher e clienti, con base proprio tra le strade dell’omonimo quartiere. L’incarico ai due periti è stato autorizzato dal giudice Miriam D’Amore. A processo, ci sono Marco Scilio, Liborio Scudera, Ivan Di Bella, Salvatore Fava, Crocifisso Sbirziola e Sebastiano Monte. Lo spaccio di droga venne monitorato per un lungo periodo dai poliziotti, anche attraverso l’uso di riprese video.
Gli imputati e i loro difensori, però, hanno sempre escluso l’attività di spaccio, facendo riferimento solo al consumo di droga. Non sarebbero stati pusher, quindi, ma semplici acquirenti. Nelle precedenti udienze, a testimoniare in aula sono arrivati diversi poliziotti che si occuparono delle indagini. Nel pool di difesa, ci sono gli avvocati Francesco Enia, Flavio Sinatra, Carmelo Tuccio, Giovanna Cassarà, Cristina Alfieri, Nicoletta Cauchi e Raffaela Nastasi.