Gela. Avrebbero avuto un ruolo quasi strategico nel presunto giro di droga organizzato in città dal clan Rinzivillo.
Chieste le condanne per tre imputati. Per questa ragione, i pm della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta chiedono la condanna per Antonio Radicia, Giuseppe Domicoli e Baldassarre Nicosia. La richiesta più pesante è stata formulata proprio nei confronti di Radicia, considerato tra le menti del giro di droga. Per i pm va condannato a diciotto anni di reclusione. Nove anni, invece, sono stati chiesti per Giuseppe Domicoli e sette, ancora, per Nicosia. I tre, negli scorsi anni, vennero arrestati al termine del blitz antimafia “Malleus” ed hanno deciso di definire le loro posizioni con il giudizio abbreviato. Il verdetto verrà emesso dal giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Caltanissetta David Salvucci, che si pronuncerà solo nelle prossime settimane. I difensori, gli avvocati Giacomo Ventura, Davide Limoncello, Cristina Alfieri e Paola Turco, già in fase di indagine, hanno messo in discussione l’appartenenza degli imputati al gruppo dei Rinzivillo. 
Il troncone processuale principale, che vede imputati altri presunti esponenti del gruppo Rinzivillo, è attualmente valutato in primo grado dai giudici del collegio penale del tribunale di Gela. Su entrambi i procedimenti, nei mesi scorsi, ha pesato la ricusazione del gup, accolta sia dai giudici della Corte di Cassazione sia da quelli della Corte d’appello di Caltanissetta. Le difese, anche nel dibattimento davanti al collegio penale del tribunale, contestano le richieste di condanna formulate dai pm della Dda. Mercoledì, due dei legali di difesa, gli avvocati Flavio Sinatra e Salvo Macrì hanno respinto le accuse mosse ai loro assistiti, ribadendo l’assenza di un gruppo organizzato sotto l’orbita mafiosa dei Rinzivillo. A dibattimento, in questo caso, ci sono Massimo e Giacomo Gerbino, Salvatore Di Nicola, Vincenzo Florio, Valerio Longo, Giuseppe Lumia, Salvatore e Roberto Cosentino, Baldassarre Nicosia, Domenico Trespoli, Giuseppe Mangiameli, Davide Pardo, Giuseppe Schembri e Gaetano Smecca.
