Gela. Di aumenti della Tari sui rifiuti il consiglio comunale
non ne vuol sentire parlare.
Destra e sinistra contro la Tari che aumenta. La giunta, con in testa il sindaco Domenico Messinese e il suo vice Simone Siciliano, però, sembrano non comprendere il messaggio piuttosto esplicito che è arrivato, ancora una volta, dall’aula consiliare. Discussione rinviata a mercoledì, come se in quarantotto ore potesse cambiare granché. Questa volta, le bordate maggiori sono state indirizzate all’assessore Simone Siciliano. “Le chiedo ufficialmente di dimettersi – ha detto il forzista Salvatore Scerra – chiedete aumenti e il vicesindaco, in aula, viene a raccontare fesserie. In due anni, la sua gestione è stata fallimentare. Secondo me, non ha neanche letto il capitolato d’appalto. Vorrei capire perché i costi del servizio rifiuti, in tutto l’ambito, aumentano solo in città”. L’ex dem Vincenzo Cirignotta, che ha ufficializzato l’addio al Pd proprio ad inizio seduta, non ha lesinato ulteriori critiche. “Quella che avete portato in aula è una delibera truffa – ha spiegato davanti al triumvirato Messinese, Siciliano e Morello – la città è sporca, le campagne sono invase dai rifiuti e voi portate avanti un maldestro tentativo di aumentare il tributo sui rifiuti. Senza gara e con una proroga all’infinito. Se gara sarà, lo si deve solo al commissario della Srr4. Dovete capire che il vostro è un problema politico. Non avete maggioranza”. A chiedere il rinvio, ottenendolo, è stato il capogruppo di Articolo 1 Carmelo Casano.
“Come fate a chiedere l’aumento – ha detto – se non conosciamo ancora le condizioni della gara. Vi invito a riflettere. Credo che si debba, prima di tutto, trattare il bilancio di previsione 2017, di modo da sbloccare i soldi per tutti i servizi”. Proprio Casano, ad inizio seduta, aveva chiesto di anticipare la trattazione del bilancio di previsione, proposta però bocciata in aula. Molto critica verso le scelte della giunta è stata anche il presidente della commissione bilancio Angela Di Modica. “C’è il tentativo da parte dell’amministrazione comunale e del dirigente al bilancio – ha detto – di far approvare anticipatamente il piano economico finanziario e le tariffe Tari per l’esercizio 2018, di modo di avere certezza della loro applicazione e delle entrate tributarie a copertura dei costi ancor prima dell’arrivo del bilancio previsionale 2018”. Il dem Guido Siragusa, invece, ha chiesto al sindaco di ritirare l’atto, dando la possibilità al consiglio di discutere di bilancio. “E’ una procedura commissariata – è intervenuto – bisogna dare precedenza al bilancio di previsione 2017. Volete fare una furberia, sostituendola alla politica”. Alla fine, è passata la proposta di rinvio, ma la giunta sembra destinata ad incassare l’ennesimo no alla Tari aumentata, mentre i debiti fuori bilancio bussano insistentemente alla porta. Niente cambio di commissione, inoltre, tra l’ex crocettiana Maria Pingo e il dem Carmelo Orlando, alla fine le richieste di entrambi sono state ritirate, dopo il solito parapiglia che non fa onore a nessuno, soprattutto in aula.