Gela. Condanna ridotta e cade l’accusa di tentato omicidio, derubricata
in lesioni.
La condanna ridotta in appello. I giudici della Corte d’appello di Caltanissetta hanno condannato a due anni di reclusione, con pena sospesa, il ventitreenne Umberto Prodi. Era accusato del tentato omicidio del fratello, colpito più volte con un coltello all’interno di un’abitazione di via Biella, tra le strade del quartiere Giardinelli. In primo grado, il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Gela gli aveva imposto la condanna a tre anni e mezzo, mantenendo l’originaria contestazione di tentato omicidio.
Il difensore di Prodi, l’avvocato Flavio Sinatra, ha però impugnato il verdetto di condanna, ribadendo, in appello, come le ferite causate al fratello dall’imputato non fossero frutto di un piano preordinato, ma solo una reazione istintiva, che non causò ferite così profonde. Prodi colpì il fratello soprattutto all’addome e alla schiena. I giudici nisseni hanno accolto le richieste difensive, escludendo l’ipotesi di tentato omicidio e, così, riducendo l’ammontare della condanna. La reazione del giovane, in base a quanto ricostruito dagli investigatori, sarebbe scattata al culmine di un’accesa discussione con il fratello.