Gela. Molte delle contestazioni erano già prescritte, alla fine sono arrivate quattro condanne.
Il sistema delle compensazioni. Si è chiuso il giudizio avviato contro otto imputati, tutti accusati di aver avuto un ruolo in un vasto giro di compensazioni fiscali non dovute, per un totale di quasi tredici milioni di euro. Compensazioni ottenute solo dietro false assunzioni, che in questo modo avrebbero assicurato gli sgravi fiscali, fissati per le aree svantaggiate. La condanna ad un anno e otto mesi di reclusione è arrivata per Pasquale Cappello, Pietro Caruso e Giovanni Ferrara. Un anno e sei mesi, invece, a Vanessa Pagano. Prescritte tutte le altre posizioni processuali, che riguardavano Maria Grazia Di Francesco, Saverio Scerra e Nunzio Scicolone. Funzionari dell’Agenzia delle Entrate avviarono le prime verifiche dopo aver accertato l’anomalia di compensazioni fiscali chieste seppur legate solo all’incremento dell’occupazione in aree svantaggiate.
Le compensazioni venivano riconosciute, senza però che ci fossero effettivamente nuove assunzioni. Un sistema fraudolento che sarebbe stato escogitato da due consulenti locali. Il pm Sonia Tramontana, pur confermando la responsabilità degli imputati, ha comunque chiesto condanne più lievi, ad un anno di reclusione. Imputati e difensori, già in fase di indagine, avevano escluso irregolarità.
In realtà la società Ecoambiente s.r.l. utilizzò il credito d’imposta sull’erroneo convincimento che esso potesse essere utilizzato in ragione delle assunzioni effettuate dalla società negli anni 2005, 2006 e 2007. Da successivi controlli la Di Francesco ha verificato che non era stata avanzata la necessaria richiesta di compensazione e conseguentemente ha proposto la rateizzazione dell’importo dovuto ed estinto il debito già prima della celebrazione del process
Nel pool difensivo, ci sono gli avvocati Giacomo Ventura, Joseph Donegani, Flavio Sinatra, Salvo Macrì, Raffaella Nastasi, Tommaso Vespo, Paolo Chicco , Liliana Bellardita, Maria Elena Ventura, Giusi Troni e Stefano Troni.