Gela. Hanno siglato il definitivo addio, ieri a Palermo.
Fine del rapporto. Si separano le strade del segretario generale Pietro Amorosia e del sindaco Domenico Messinese. Un epilogo che arriva dopo mesi di contrasti, sfociati addirittura nell’intervento dell’Autorità nazionale anticorruzione che ha bocciato le scelte di Messinese, impegnato a ridimensionare le funzioni ricoperte da Amorosia in municipio. La rescissione del rapporto sarà consensuale, anche se i due già da tempo non avevano più rapporti istituzionali.
La telenovela della mozione di sfiducia, alla fine fallita, ha contribuito ad inasprire ulteriormente gli animi. Messinese non ha mai nascosto di ritenere che il segretario generale vedesse di buon occhio l’eventuale arrivo in aula della mozione. Ipotesi sempre esclusa dal funzionario agrigentino, che qualche settimana fa ha replicato. “Sono estraneo a logiche e dinamiche politiche che hanno portato al deposito della mozione di sfiducia nei confronti del sindaco – ha detto – appare piuttosto singolare ed irrituale che vengano rivolte al segretario dell’ente calunniose accuse afferenti ruoli che non gli appartengano e che, soprattutto non si addicono”. Insomma, Amorosia ha preso le distanze dalle vicende politiche interne al municipio e, adesso, prende le distanze anche dal sindaco e dai suoi assessori. Se ne va il segretario generale che, solo due anni fa, era stato tra i funzionari del Comune “battezzati” dall’allora neo sindaco grillino Domenico Messinese, che adesso è in cerca di un sostituto.