Gela. Gli espropri del passato, con relativi debiti fuori bilancio, non vanno proprio giù alla maggioranza consiliare. Per l’ennesima volta, il gruppo vicino al sindaco Angelo Fasulo va in affanno e, così, la seduta del civico consesso di lunedì sera viene rinviata in extremis a mercoledì.
Al centro della contesa, questa volta, un debito da 295 mila euro scaturito da un esproprio tutt’altro che ortodosso messo in atto per l’avvio dei cantieri del complesso edilizio di Modernopoli. Debito, alla fine, approvato ma non senza conseguenze.
“A questo punto – ha detto il socialista Piero Lo Nigro – chiedo all’amministrazione di ritirare la delibera che prevede la possibilità di rateizzare i pagamenti superiori ai trentamila euro. Abbiamo approvato un debito da oltre duecentomila euro senza avere alcuna certezza sulla volontà degli ex proprietari del terreno espropriato di ottenere quanto dovutogli in diverse tranche. Stiamo esagerando e, allo stesso tempo, si violano gli accordi. Rischiamo d’imporre disparità di trattamento che potrebbero produrre altre conseguenze giuridiche”.
A rappresentare l’amministrazione comunale in aula c’era l’assessore all’urbanistica e vice sindaco Fortunato Ferracane. “Tramite gli uffici competenti – ha spiegato lo stesso vice sindaco – mi impegno a verificare la regolarità delle procedure d’esproprio contestate. Cercheremo di capire se siano stati effettuati tutti i passaggi giuridici necessari anche sul fronte del recupero di quanto spettante all’ente”.
Una rassicurazione che, però, sembra aver prodotto una limitata breccia nelle convinzioni dei pochi consiglieri presenti in aula. “Chiedo al dirigente del settore affari legali – è intervenuto Giacomo Gulizzi rivolgendosi al dottore Maurizio Lanza – di verificare se le casse comunali abbiano effettivamente ricevuto dai responsabili delle cooperative impegnate nei piani d’edilizia economica e popolare quanto dovuto ai fini degli espropri. Mi sorge il dubbio che anche i famosi ventidue euro al metro quadrato non siano mai stati pagati. Sarebbe molto grave soprattutto dopo aver riconosciuto ai costruttori il diritto di superficie sulle aree trasformate in residenziali”.
Insomma, qualcosa si è inceppato e molti consiglieri, anche tra i fedelissimi del sindaco Angelo Fasulo, nutrono moltissimi dubbi sull’assoluta regolarità delle procedure d’esproprio messe in atto nel recente passato. “Nell’ordine del giorno proposto – ha precisato ancora il socialista Piero Lo Nigro – vi è un punto relativo all’eventuale approvazione di una variante al piano regolatore generale per la realizzazione di un complesso d’edilizia economica e popolare in contrada Catania-Casciana. Nella relativa convenzione, però, leggo che l’ente non avrà nessun onere finanziario. Mi chiedo, allora, dato che questa convenzione ricalca quelle di altri piani d’edilizia economica e popolare, da dove siano spuntati tutti questi debiti fuori bilancio. Devo pensare a dei falsi?”.
Dubbi sono stati espressi dal consigliere democratico Gaetano Orlando e da quello del Megafono Maria Pingo. Davanti alla stasi, è stato il consigliere Udc Guido Siragusa a richiedere il rinvio della seduta. “In aula – ha spiegato – sono presenti gli ultimi dodici eroi e c’è il serio rischio che possa cadere il numero legale”.
Una proposta, alla fine, accolta dai colleghi. Gli “eroi” presenti in aula, comunque, hanno detto sì all’emendamento presentato dal democratico Giacomo Gulizzi che impone verifiche ai tecnici di Palazzo di Città su ogni delibera relativa a debiti per espropri. Obiettivo principale, quello di individuare la possibilità di una rivalsa economica nei confronti dei costruttori avvantaggiati dalle procedure d’esproprio messe in atto negli ultimi anni. In questo modo, è stato accolto l’invito lanciato dallo stesso dirigente del settore affari legali Maurizio Lanza. Gli espropri, con il peso non indifferente delle recenti pronunce dei magistrati della Corte dei conti, sono diventati i nuovi spauracchi di consiglieri comunali e dirigenti.