Gela. Anche l’ultimo degli indagati nell’inchiesta Cash flow lascia il carcere. Il Gip del tribunale ha concesso gli arresti domiciliari a Fabio Fasulo, l’imprenditore gelese ritenuto tra i promotori principali dell’organizzazione dedita alle truffe allo Stato.
Nei suoi confronti era caduta l’accusa di corruzione ma non quella di aver promosso una associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Il tribunale del Riesame aveva rigettato il ricorso teso alla scarcerazione. Alcuni capi di imputazione sono stati annullati, quali ad esempio la corruzione nei confronti del funzionario dell’Agenzia delle Entrate Rosario Toscano. Secondo la procura l’imprenditore avrebbe pagato 10 mila euro il dipendente dell’Erario per ottenere la riabilitazione come soggetto giuridico. Anche lo stesso Toscano si è visto annullare l’imputazione dimostrando che quei soldi presi rappresentavano l’anticipo della compravendita di un immobile. L’emissione di fatture invece false, tese a compensare dei debiti verso il fisco è invece uno dei capisaldi della procura che ha tenuto anche in sede di Riesame.