Gela. Si chiude prima d’iniziare, almeno davanti al collegio presieduto dal giudice Paolo
Fiore, il processo a carico dei fratelli Claudio e Giuseppe Loria.
La corte, composta anche dai magistrati Manuela Matta e Patrizia Castellano, ha dichiarato la propria incompetenza territoriale. Adesso, gli atti verranno trasmessi ai giudici del tribunale di Catania.
I due imputati, difesi dall’avvocato Vincenzo Merlino, sarebbero stati il canale catanese d’approvvigionamento della droga per un gruppo di presunti spacciatori impegnato in città. Vennero arrestati dai carabinieri del reparto territoriale a conclusione del blitz “Bombola d’oro”. L’eccezione d’incompetenza territoriale è stata sollevata proprio dal loro difensore di fiducia.
Oltre che per i due catanesi, il dibattimento si è aperto nei confronti di Pietro Caruso, Orazio Cosca e Cinzia Valenti, difesi dagli avvocati Carmelo Tuccio, Davide Limoncello e Flavio Sinatra. Al centro delle contestazioni, la loro partecipazione al presunto giro di droga scoperto dagli investigatori. La banda venne individuata dopo un lungo periodo d’indagine, caratterizzato dall’avvio di appostamenti e riprese video.
Alla prossima udienza fissata per il 29 gennaio, dovrebbero essere sentiti i primi testimoni e verrà assegnato l’incarico peritale necessario alla trascrizione del contenuto delle intercettazioni effettuate dagli inquirenti.