Gela. A ventiquattr’ore dagli applausi scroscianti successivi al sì per il passaggio al libero consorzio di Catania, i pochi consiglieri comunali presentatisi in aula per la seduta ordinaria, fissata già la scorsa settimana, si sono dovuti
accontentare della facce sconsolate di alcune formatrici e degli insulti, non troppo velati, di uno dei tanti espropriati ancora in attesa dell’indennità dovutagli.
La seduta, infatti, è stata sciolta prima del previsto a causa dell’assenza del numero legale. Evidentemente, l’accordo sui tanti debiti fuori bilancio ancora all’ordine del giorno tarda a concretizzarsi. Neanche il monito lanciato dal presidente Giuseppe Fava ha infranto i “cuori” di molti esponenti del civico consesso.
Così, non è stato neanche possibile dare il via libera all’istituzione dell’asilo nido sponsorizzato dalla stessa amministrazione comunale e dall’assessore al ramo Giovanna Cassarà. Risultato analogo a quello dei debiti fuori bilancio che aspettano di essere trattati. Se ne dovrebbe riparlare tra ventiquattr’ore: stessa ora, stesso luogo ma, sicuramente, senza troppi applausi.
Questa volta, le assenze sono state decisamente bipartisan, senza troppe eccezioni tra maggioranza ed opposizione. Ad influire, forse, anche l’avvio degli incontri programmati con gli esponenti istituzionali dei comuni che dovrebbero aderire al nuovo consorzio etneo.