Gela. I magistrati della procura della repubblica, negli ultimi giorni, hanno emesso un provvedimento di dissequestro relativo al serbatoio S100 della raffineria Eni di contrada Piana del Signore.
In questo modo, riprenderanno i lavori iniziati dagli operai della società Eurotec, finiti in cassa integrazione proprio dopo il fermo legato all’intervento dei magistrati.
Il particolare è emerso durante una riunione convocata dai vertici locali della fabbrica, alla presenza sia dei segretari sindacali della categoria dei chimici che delle rappresentanze sindacali unitarie interne allo stabilimento. Un incontro organizzato proprio per fare il punto della situazione in base all’accordo concluso, lo scorso luglio, tra sindacati e vertici di raffineria.
I manager del gruppo non escludono che entro la fine dell’anno si possa concludere l’intero iter legato al rilascio di tutte le autorizzazioni necessarie all’avvio dei lavori per la realizzazione della nuova centrale termoelettrica.
Per queste ragioni, inoltre, si attende il via libera per l’abbattimento della caldaia numero quattro e dei vecchi camini. I responsabili locali della multinazionale hanno confermato a tutti i partecipanti all’incontro che le camere a coke attese per intervenire su impianti essenziali per l’intera fabbrica hanno lasciato il Veneto per essere trasferite in città. Il problema essenziale riguarda l’approdo del carico che giungerà in città via mare.
La destinazione intermedia dovrebbe essere quella del nuovo terminal realizzato lungo il tratto di costa che si affaccia sul porto rifugio. I manager Eni, però, escludono che il peso delle due camere a coke possa essere sostenuto dalle attuali infrastrutture stradali che collegano il terminal marittimo alla fabbrica. Il ponte che attraversa il fiume Gela non reggerebbe al passaggio dei mezzi.
Per arrivare in fabbrica con il carico bisognerà studiare altre soluzioni. In base al programma tratteggiato dai manager del gruppo, l’impianto cocking 2 si dovrebbe fermare tra febbraio e marzo del prossimo anno. Approfondimenti su alcune manovre ritenute sospette effettuate da due operatori in servizio al parco generale serbatoi sono stati avviati dai responsabili della fabbrica. Provvedimenti di contestazione sono stati notificati sia ad un capoturno che ad un operatore.