Gela. Studente gelese che vive in spagna attonito dinanzi alla violenza dei colleghi che manifestano in piazza.
Filippo Pepe si è trasferito lo scorso anno nella capitale spagnola per conseguire gli studi di odontoiatria. Condivide i pensieri ma non i modi di coloro che scendono in piazza a protestare. Gli spagnoli protestano in piazza dopo i tagli per la scuola pubblica, e come spesso accade anche ieri è scoppiata la violenza. Migliaia di studenti hanno manifestato ieri in diverse città del Paese. ”Qui in Spagna purtroppo si vive una situazione analoga a quella italiana con alcune ma importanti differenze- dice lo studente- fino all’anno scorso tutti se ne stavano in silenzio anche se erano in cassa integrazione da anni.
Era inevitabile la rivolta- continua Filippo Pepe- io, vivendo una vita privatizzata qui in Spagna, non risento di questi problemi, ma spingo e invito amici e colleghi a protestare come qui, anche in Italia. Magari non si otterrà nulla ma quantomeno si è fatto qualcosa perchè è inutile starsene con le mani in mano”. Tutti manifestano, ragazzi e ragazze denunciano i tagli ai finanziamenti, l’aumento dei costi e i licenziamenti di professori nelle scuole pubbliche come una lesione grave al diritto universale allo studio. ” Non scendo in strada- conclude Pepe- pur condividendo le giuste motivazioni delle manifestazioni perché non tollero i modi quasi “barbari” degli organizzatori.
Nonostante il brutto periodo di crisi che attanaglia tutti, non riesco a vedermi lontano dalla mia Sicilia e dalla mia città. Torno spesso alle origini perché non immagino un futuro lontano da lì. Infatti è dove ho le radici che mi auguro di crescere professionalmente.“